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di Edi Govoni

A WhatsApp non si sfugge, inizialmente è per conoscerlo (in fondo è quasi “gratuito”), semplice ed immediato l’utilizzo, tutti e direi proprio tutti lo hanno attivato.

Risulta impossibile sottrarsi ai gruppi degli ex compagni di scuola, quelli del paesello d’origine, delle mamme, delle passioni: palestra – musica – apericena – lettura, oppure alle chat di lavoro e in questo caso vi è il prodotto WhatsApp Business: direzione aziendale, area commerciale, area logistica, solo noi #agentedicommercio… un susseguirsi di commenti, notifiche, informazioni che ci sommergono e coinvolgono.
Mi sono chiesta: cosa rimane di tutto ciò? Nel fine settimana, nella chat del professionista commerciale ove sono ospite ho avuto l’opportunità di eseguire un piccolo test: un collega ci ha inviato un prodotto video, una sigla per un format che presenteremo nella prossima Zoom con il gruppo +Opportunità Agenti, partecipa per scoprire la novità! Il coinvolgimento del gruppo WhatsApp è mirato a chiedere cosa ne pensassimo del video, ci serviva un confronto sul titolo, musica, immagine, ogni elemento che esprimeva un pensiero, una idea in relazione alla figura professionale a cui ci volevamo rivolgere: agente di commercio.
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È un Venerdì di metà Luglio, un caldo piacevole, cielo terso ed il desiderio di dedicarci un po’ a noi stessi, alla famiglia, agli amici, i commenti però non tardano ad arrivare: (Bello!) – “Mi Piace” – [Molto carico, siii] , ho notato che ci si limitava ad affermazioni positive, nessun chiarimento, nessuna motivazione, a me così pare troppo semplice, quindi… faccio passare mezza giornata ed il mattino successivo di buon ora scrivo la mia provocazione, voluta: “Il video è bello, ho qualche perplessità in merito ad attinenza e rappresentatività” e declino 3 aspetti sui quali vorrei avere un confronto con i colleghi.
WhatsApp si è dimostrato uno strumento veloce, col quale interagire in maniera semplice, offre la possibilità di evidenziare un messaggio come importante, rispondere sul commento che ti interessa, inoltrare un commento ad un soggetto esterno alla chat, copiare il commento, se nella chat vi sono più di 2 soggetti vi è l’opzione info e si apre una finestra che indica da chi è stato letto e a chi è stato consegnato quel commento, vi è l’opzione elimina. Per altre curiosità o aspetti che desideri affrontare, seguimi alla mia pagina LinkedIn, conoscerci è un piacere!
Il seguito, è veramente interessante, ho ottenuto interventi di spiegazione, chiarimenti, opinioni, idee propositive su cui lavorare per approfondire ed apprendere come l’Agente di Commercio “si vive”; un brainstorming a distanza, con toni pacati e rispettosi, qualche riflessione in merito a: l’Agente di Commercio è un lavoratore autonomo, con Partita Iva ed Enasarco, è un #imprenditore.
L’Agente di Commercio con una agenzia e qualche collaboratore, ha una vera e propria azienda da portare avanti, si sente responsabile verso gli altri e per riuscire nel lavoro, spesso sacrifica il proprio tempo: lo toglie a se stesso, alle proprie passioni, alla famiglia.
L’Agente di Commercio deve proporre un prodotto/servizio/brand il maggior numero di volte possibile finalizzando ogni contatto a produrre fatturati. L’Agente di Commercio gestisce e cura gli interessi del cliente, propone la/le mandante/i – le aziende che rappresenta con contratti specifici ove sono elencate zone di competenza, tipologie di clienti da seguire, linee di prodotti da proporre, compensi provvigionali, pertinenze di compensi da vendite dirette, indirette, online, ecc. – l’Agente di Commercio, deve conoscere a fondo entrambi i 2 soggetti soprannominati, clienti e mandanti, deve definire dei limiti, delle regole a cui attenersi per avere il rispetto professionale.

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Il mondo commerciale (indipendentemente dal settore) in cui l’Agente di Commercio si relaziona ed opera, lo identifica in uno stereotipo professionale che non risponde alla realtà, viene considerato come colui che fa quello che vuole, un fortunato che può prendersi dei momenti di pausa, un vezzoso che sostituisce l’auto spesso, un ricco (cosa si intende poi, boh!) – verso questa caratteristiche non mi pare ci sia nulla da ridire, c’è chi lo nasce, chi eredita e chi si fa “…il mazzo, per il tempo necessario” per aspirare a tale caratteristica; quindi non mi pare ci siano limiti o preclusioni.
La professione di Agente di Commercio, per sopravvivere, ha la necessità di evolversi sulle nuove esigenze del mercato; deve conoscere come si muove l’utente finale del suo settore per affiancare il cliente business (c.d. #b2b) in programmazioni e griglie di prodotto adeguate, onde evitare overstock o rotture di stock, da riportare in azienda alle figure di riferimento (Direttore Commerciale e Responsabile Marketing); informazioni su cui lavorare insieme per creare programmi commerciali efficaci volti al raggiungimento dei budget, per dare input per la realizzazione o inserimento di nuovi prodotti, idee che saranno elaborate e realizzate nella programmazione dell’azienda.
, l’Agente di Commercio è una figura fiscalmente indipendente, una persona caratterialmente autonoma, pragmatica, a mio avviso è come un esagono od ottagono, un poligono con tante facce, con tanti spigoli; oggi più che mai sono aspetti da smussare per rotolare verso il nuovo, per scivolare verso un mindset collaborativo, per rimbalzare da una decisione ad un’altra, velocemente, con l’obiettivo del miglioramento, non ci resta che metterci all’opera!
Saluti, Edi.

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«Decisamente dalla parte degli agenti»

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