di Dr.Ing. Eliano Battista Cominetti*

Il semplice campione sta bene quando è in testa. Ma quando non lo è si sente giù e non riesce a risollevarsi da solo. In altre parole, non è in grado di partecipare alla prossima gara, poiché sa che potrà essere messo in discussione: attende occasioni in cui ha la certezza di riconfermarsi come campione.

Per lui conta essere riconosciuto, applaudito, sentirsi il primo in classe, ricevere il premio, saper di essere ammirato, invidiato dagli altri: il numero “UNO”. Al vincente, basta poco per aver vinto e se non vince ha l’umiltà di aver partecipato con altri al grande gioco della vita. Al campione no. Il campione è sempre in gara poiché vuole essere il primo: primeggiare è la sua costante comportamentale.
«Un vincente è,
semplicemente,
un sognatore che non si è mai arreso».
(Mandela)
Il vincente sa fermarsi, crede nel successo e non si lascia abbattere dagli insuccessi.
Sa usare tutte le risorse disponibili per vendere il suo prodotto, allo stesso modo in cui un artista sa usare tutta l’espressione della sua creatività.  Non trascura alcun particolare: conosce il proprio valore. Sa orientarsi e creare scelte ai suoi clienti e sa orientare i suoi pensieri in un mercato mutevole e fortemente competitivo.
Accetta la sfida: è presente alla competizione, dà gioia agli altri e sorride a se stesso.
Non è legato al giudizio degli altri: sa che può migliorare la propria attività migliorando i pensieri che formano la propria mente. Sa rafforzarli costantemente attraverso la sua esperienza e sa distinguere i pensieri che possono rivelarsi produttivi alla sua crescita personale e professionale. Il cliente si fida di lui e quindi si fida delle sue prestazioni ancor prima di acquistare i suoi prodotti e/o servizi.
Sa che il suo cervello è un organo stupefacente, che costituisce solo il 2% circa del peso di una persona e che utilizza il 20% dell’ossigeno che respiriamo e il 20% dell’energia che consumiamo. Sa che è formato da miliardi di piccole cellule ed è situato dentro la nostra “testa”. Sa anche che il cervello ha i suoi misteri: si presenta come una parte relativamente piccola del nostro corpo visto che pesa 1300-1500 grammi; eppure, si stima, sia composto da circa 100 miliardi di cellule nervose (i neuroni), ognuna delle quali sviluppa in media 10 mila connessioni con le cellule vicine.
Sa inoltre che il suo cervello, può continuare a imparare e a evolvere e che questa neuroplasticità facilita la consapevolezza del presente e apre a nuovi orizzonti di crescita personale per sé e per gli altri. Le neuroscienze oggi sperimentano come il cervello possiede la capacità di rigenerarsi continuamente e procede a elaborare continuamente progressivi livelli di apprendimento fintanto che cessiamo di vivere.  Sa che giorno dopo giorno, può sviluppare le sue capacità creative.
Voglio ora dirti anche che «la tua mente, in altre parole il modo con cui formuli i tuoi pensieri, può modificare non solo i tuoi comportamenti ma anche la struttura e l’anatomia stessa del tuo cervello».
[*Tratto dal libro dell’autore: I Signori rappresentanti si ricevono il martedì]

AAAgents

«Decisamente dalla parte degli agenti»

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